Il rilevamento topografico avviene in maniera indiretta attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologicamente più o meno avanzati come il tacheometro o il teodolite in passato, oggi con la stazione totale
Il principio fondamentale che sovrintende il rilevamento e la rappresentazione topografica consiste nella definizione della posizione di una serie discreta di punti, determinata con un’elevata precisione, a cui appoggiare le misure che serviranno per definire la geometria degli oggetti del rilievo
Tale procedura, che ordina poi per analogia qualsiasi tipo di rilievo, sia esso a carattere urbanistico, architettonico, archeologico, ecc., risale al XVII sec., quando Snellius, famoso matematico e geodeta olandese, pensò a ricoprire il territorio da rilevare con una rete di punti, organizzati rigidamente secondo triangoli che misurò con un metodo che egli stesso mise a punto, la triangolazione, utilizzata in topografia fino nel nostro secolo.
Tale procedura, che ordina poi per analogia qualsiasi tipo di rilievo, sia esso a carattere urbanistico, architettonico, archeologico, ecc., risale al XVII sec., quando Snellius, famoso matematico e geodeta olandese, pensò a ricoprire il territorio da rilevare con una rete di punti, organizzati rigidamente secondo triangoli che misurò con un metodo che egli stesso mise a punto, la triangolazione, utilizzata in topografia fino nel nostro secolo.
La triangolazione
Si tratta di un metodo per determinare la posizione reciproca di punti collegandoli
tramite triangoli. Di ogni triangolo, per risolverlo e stabilire la posizione dei vertici,
bisogna conoscere almeno tre elementi di cui uno almeno deve essere costituito da
un lato. E' appunto su questo principio che si basa la rilevazione degli angoli zenitali e azimutali che avviene attraverso il tacheometro
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